Imprenditoria femminile indigena: le "tre parole" che mi appassionano ...
- Francesca Croce , Ph.D.
- 3 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Sei Indigena? No, sono Italiana! Quante volte ho già sentito questa domanda durante il mio dottorato in Canada, quando partecipavo ai seminari, durante le interviste sul campo o durante qualsiasi altro incontro nell’ambito della mia ricerca. Una domanda del tutto legittima, ovviamente, la cui risposta lasciava visibilmente una certa perplessità sui volti, ma allo stesso tempo un fondo di curiosità ...
Era una domanda che alimentava in me una profonda riflessione, una riflessione molto particolare e autentica che riguarda il rapporto intimo tra ricercatrice e il suo oggetto di studio. Bene, se questa domanda è, quindi, legittima, che dire, invece, della sua risposta? Per quale ragioni una donna Italiana, venuta da si lontano, decide di affrontare la questione delle donne imprenditrici Indigene in Québec?
Lavoravo da qualche tempo sulle questioni imprenditoriali nella prospettiva più ampia di "sviluppo", dell'emancipazione e dell'affermazione identitaria delle donne nel mondo e sopratutto delle donne appartenenti ai gruppi minoritari. Con un progetto di dottorato decido finalmente di riunire tutti i miei interessi di ricerca e le mie competenze dandomi una missione molto specifica, quella di comprendere come la pratica imprenditoriale potrebbe sostenere quelle donne troppe spesso confinate ai margini della sfera economica nelle loro traiettorie di autonomia e affermazione identitaria.
Ho una chiara aspettativa, quella di essere in grado di comprendere meglio il percorso di queste donne, le loro pratiche specifiche e in conseguenza come potere supportarle meglio e contribuire, idealmente, a fare una differenza … e tutto questo con i risultati di una ricerca scientifica.
Arrivai in Canada, e più precisamente in Québec, nel 2015, proprio nel momento in cui la "questione delle donne Indigene" divenne di fondamentale importanza, e, questo, probabilmente senza precedenti. Mi trovai di fronte ad una realtà sconosciuta e drammatica, quella delle donne Indigene in Canada, che più in generale, vivono delle realtà specifiche rispetto a quelle delle donne Canadesi in generale, al punto che una inchiesta nazionale sulle donne Indigene scomparse e assassinate è proprio sul punto di aprirsi.
Una curiosa coincidenza … Di fatti, questa realtà drammatica fu senza dubbio di una grande complessità ma contestualmente il terreno di ricerca presente corrispondente alle mie interrogazioni fu da me percepito come un veritabile appello, quello di incontrare le donne Indigene del Canada. Di fatti, cosa di meglio per sostenere l’emancipazione di queste donne con lo studio della loro “imprenditoria”?
Una grande sfida sicuramente, e per diversi motivi. In primis, quella di essere una donna italiana. Sicuramente cercare di mettere nero su bianco una voce che non è propria non è una cosa semplice, tantomeno cercare di comprenderla, e soprattutto quando un soggetto di ricerca è ancora quasi inesplorato ...
Nonostante tutto, si trattò solamente dell’inizio di quello che poi divenne un veritabile colpo di fulmine con un soggetto di studio o, per meglio dire, con l’assenza di conoscenze su questo soggetto di studio e questa grande passione che mi anima, questa voglia di trasformare l’ignoranza” in “conoscenza” e le “conoscenze” in “cambiamenti”.
Una sfida sicuramente eccitante, quella di sentirsi come una pioniera, ma che allo stesso tempo richiedeva de l’audacia, del coraggio e della capacità d’innovazione. Nonostante questo, mi sono sentita forte delle mie conoscenze, delle mie esperienze e soprattutto della mia empatia. Poi, questa passione che tutto muove mi arriva direttamente dal cuore, quella che porta a non sottovalutare, ma a valorizzare ... come la volontà di incontrare queste donne, che hanno reso sicuramente la mia esperienza di ricerca sul campo indimenticabile.
Imprenditoria femminile indigena! Queste tre parole mi hanno appassionato e continueranno a farlo. Ricordo di aver passato delle giornate intere a pensare a queste “tre parole”, quale significato potessero avere quando sono insieme? Sarebbe stato meglio dire "Imprenditoria femminile indigena" o… "imprenditoria indigena al femminile"? Quale sarebbe stata la migliore denominazione per questo fenomeno ancora tutto da scoprire? Credo che la dimensione di genere non può essere ignorata e si rivela prioritaria, poco importa se si tratta di donne Indigene o non; per questo, l’interesse per questo fenomeno prenderà successivamente il nome di "imprenditoria femminile indigena".
Sono molto felice di aver completato con successo il mio progetto di dottorato sull'imprenditoria femminile indigena. La visione che nutro della ricerca scientifica si è manifestata nel mio dottorato con il bisogno di andare incontro a un terreno, un terreno che e' molto presente e che domanda di essere ascoltato. E poi, sono ancora più felice di poter contribuire con il frutto del mio lavoro allo sviluppo e all’emancipazione delle donne in tutto il mondo.
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